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Luigi Nicolini, tramite racconti ambientati dopo la Seconda guerra mondiale, fa rivivere atmosfere nelle quali vicende e personaggi ruotano sullo sfondo dell'incantevole scenario versiliese, dove torna a vivere un microcosmo coeso e bonariamente partecipe. I vari protagonisti (musicista, barbiere, genio incompreso, insegnante e altri, dei quali si parlava la sera intorno al fuoco), con le loro piccole abitudini e manie, sono figure che erano presenti nei paesi e nei rioni cittadini, figure né buone né cattive, che non hanno lasciato traccia nella memoria ufficiale, ma che tornano a esistere proprio grazie al racconto: una forma di nostalgica rievocazione godibile da tutti. L'autore non narra di pettegolezzi, nei quali c'è distanza e giudizio, ma di vicende che testimoniano e stimolano un legame empatico nei confronti dei personaggi narrati. Sono storie realmente accadute? Non ha importanza. Il suo scopo è unire la capacità affabulatoria tipica del racconto orale e l'acutezza di penetrazione psicologica con un linguaggio brillante, scorrevole e accattivante di mozartiana leggerezza fruibile da tutti, atto a piegarsi a ogni registro espressivo: da quello nostalgicamente rievocativo a quello patetico, da quello brillante a quello ironico.